Tumore da esposizione a PFAS

PFAS e tumore: riconosciuta l’origine professionale

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Storica sentenza del Tribunale di Vicenza: riconosciuto il nesso tra esposizione lavorativa a PFAS e tumore uroteliale. Accolta la domanda contro l’Inail.

Con sentenza n. 251/2025, resa al Ns. Studio, il Tribunale di Vicenza ha accolto il ricorso proposto dagli eredi di un ex dipendente della società Miteni S.p.A., riconoscendo l’origine professionale della patologia tumorale e condannando l’INAIL alla corresponsione della rendita ai superstiti e dell’assegno funerario.

Si tratta della prima sentenza in Italia che accerta il nesso causale tra l’esposizione professionale ai PFAS (sostanze per- e poli-fluoroalchilici) e lo sviluppo di una patologia neoplastica, con particolare riferimento al carcinoma uroteliale, aprendo un precedente rilevante in materia di malattie professionali e tutela previdenziale.

Il caso

Il lavoratore, deceduto nel 2014, aveva operato per oltre un decennio presso lo stabilimento della Miteni S.p.A. di Trissino (VI), come addetto alla neutralizzazione delle acque reflue, senza adeguati dispositivi di protezione individuale. Le prove testimoniali hanno confermato le pessime condizioni di lavoro all’interno della Miteni, la costante e continua esposizione ai PFAS (PFOA e PFOS), che venivano prodotte, evaporate e disperse nell’aria, l’assenza di adeguati dispositivi di protezione nonché la violazione degli standard minimi di salute e sicurezza dei lavoratori.

La documentazione sanitaria, gli studi epidemiologici condotti sugli ex-dipendenti e la consulenza tecnica medico-legale svolta in corso in causa hanno dimostrato, con elevato grado di probabilità, il nesso di causa-effetto tra le condizioni di lavoro e la malattia sviluppata.

Il Tribunale, quindi, ha accolto il ricorso e ha condannato l’Inail al pagamento della rendita agli Eredi del lavoratore.

Una pronuncia pionieristica

Questa sentenza rappresenta un precedente storico di fondamentale importanza: si tratta del primo caso in cui l’INAIL è tenuta a riconoscere una malattia professionale connessa all’esposizione ai PFAS, in particolare PFOA e PFOS. La pronuncia costituisce un precedente giurisprudenziale di rilievo, segnando un punto fermo sulla pericolosità di tali sostanze per la salute umana. La vicenda Miteni ha coinvolto e travolto una popolazione e un territorio intero, con effetti devastanti e dannosi, la cui portata ed effetti non sono ancora compiutamente delineati.

Conclusioni

La sentenza dà voce alle vittime silenziose di una tragedia industriale, ponendo le basi per un più ampio processo di giustizia e di riconoscimento dei danni subiti. La conoscenza e consapevolezza della pericolosità dei PFAS, raggiunta e consolidata negli Stati Uniti ormai da un decennio, non è ancora cristallizzata in Italia. Questa decisione rappresenta il primo passo verso una sensibilizzazione collettiva, che vede gli ex-dipendenti Miteni come prime vittime di questa catastrofe.

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Avv. Elisa Caretta – Avvocato del Lavoro